Per non ingrassare meglio mangiare presto. Uno studio conferma il rallentamento attività metabolica via via che ci si avvicina alle ore di sonno

di Agnese Codignola

Se si vuole evitare di prendere peso, è meglio cenare piuttosto presto, e comunque non poco prima di andare a dormire. Il corpo risente infatti in misura significativa dei ritmi sonno-veglia, e ha un’attività metabolica che rallenta via via che ci si avvicina alle ore di sonno.
La scoperta non è del tutto nuova (a questo tema ha dedicato molti studi l’italiano Paolo Sassone-Corsi, direttore del laboratorio di epigenetica e metabolismo dell’Università della California di Irvine, dimostrando che i geni collegati al metabolismo si comportano in modo assai diverso di giorno e di notte), ma ha trovato una nuova conferma in uno studio piccolo ma dettagliato, pubblicato sul Journal of Endocrinology and Metabolism dai nutrizionisti ed endocrinologi del Dipartimento di medicina della Johns Hopkins University di Baltimora.

Sono state selezionate 20 persone (dieci uomini e dieci donne) giovani (età media 26 anni), normopeso (con indice di massa corporea medio di 23,2), sane, ed è stato loro chiesto di cenare presto, alle 18, oppure tardi, alle 22, coricandosi sempre alla stessa ora, cioè alle 11 (di solito si coricavano tra le 22 e l’una), cercando di dormire fino alle 7 del mattino dopo.
La cena, uguale per tutti, era costituita dal 50% di carboidrati e dal 35% di grassi, e rappresentava il 35% delle calorie giornaliere. I grassi assunti, però, erano stati marcati con traccianti biologici, in modo che il loro destino metabolico potesse essere seguito con esattezza. Inoltre, di tutti era stato controllato il sonno tramite polisonnografia e a tutti era stato chiesto di indossare un tracciatore dell’attività fisica, e di sottoporsi a esami del sangue regolari.

Attività metabolica
L’attività metabolica rallenta via via che ci si avvicina alle ore di sonno

Analizzando diversi parametri nel sangue, e dopo aver tenuto conto di elementi quali il livello di attività fisica durante il giorno, i ricercatori hanno dimostrato che chi mangiava tardi aveva livelli di glucosio nel sangue più alti del 18% rispetto agli altri, e una diminuzione del 10% nella quantità di acidi grassi consumati, e che gli effetti erano tanto più marcati quanto più il volontario in questione era abituato ad andare a letto presto.
Mangiare tardi, inoltre, non aveva in alcun modo modificato il sonno, ma aveva indotto un rilascio notturno più elevato di cortisolo, un ormone proinfiammatorio.
Questi risultati sono stati ottenuti su un campione di persone sane – sottolineano gli autori – e nelle persone in sovrappeso od obese, che hanno già squilibri metabolici, potrebbero essere ancora più marcati.

Naturalmente, poiché si tratta di un campione piccolo seguito per poche ore, per avere conferma dei dati sarà necessario condurre un’indagine su più persone e di durata maggiore, anche se molte ricerche sembrano andare in questa stessa direzione: meglio rinunciare alla cena di mezzanotte come abitudine, se si vuole evitare di prendere peso.